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al testo di Rosetta Sacchi
Il tempo forse ha lavorato di notte
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Il tempo forse ha lavorato di notte tra ombre ed assenze e all'alba ha appeso al muro un nuovo dipinto. Un diverso sentire ora punge come fossimo solo un groviglio di spine e chiude groppi alla gola. E' un gareggiare del corpo con la mente, inquieto, fino all’ultimo fiato. Intorno, un sepolcrale silenzio.
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Dedalus
- 19/03/2020 17:02:00
[ leggi altri commenti di Dedalus » ]
Scrittura che come sempre investe brezze autobiografiche e nei suoi versi fluisce a tratti in chiaro ed a tratti oscura la biografia dellautrice. Una ben precisa volontà tende ad esprimere pensieri e riflessioni che sono radicalmente lontani da annotazioni diaristiche "E un gareggiare del corpo con la mente,/inquieto, fino all’ultimo fiato./Intorno, un sepolcrale silenzio", si mantengono ben distanti da aneddotiche o confidenziali manifestazioni, facendo intravedere solamente attimi che divengono intervalli o crepe nella continuità o, come direbbe un critico, veri e propri interstizi, nicchie in cui si cela uno stato danimo. Ognuno di noi, nel proprio intimo, ha qualche crepa.
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